I lettori dell' "Occhio Che" oggi possono ascoltare le proposte e le opinioni del consigliere regionale Raffaele D'Ambrosio. Il Capogruppo dell'Unione di centro per la costituente, Vice Presidente Commissione Vigilanza sul pluralismo dell'informazione e membro della Commissione Affari costituzionali e statutari, ha espresso la sua opinione riguardo alcuni temi che stanno infiammando il dibattito politico italiano.
Uno degli argomenti più discussi negli ultimi mesi è stato il crocefisso. E' un simbolo culturale oppure religioso? Riguarda il nostro paese o la nostra religione? Lei come si pronuncia al riguardo?
Io sono nato con il crocefisso sopra la testa e spero di morire con il crocefisso sopra la testa. Sono cattolico e quindi per me il crocefisso è un simbolo, come credo che lo sia per tutti gli italiani. Cattolici o non cattolici. Dico questo perché penso che alcuni simboli, anche se sostanzialmente religiosi, possano diventare esemplificativi delle identità nazionali e culturali di un popolo. La croce e la crocifissione rappresentano la nostra cultura. Allo stesso modo sono convinto che l'esempio della religione cattolica parli di accoglienza e di rispetto delle altre religioni.
Rispetto all'inasprimento del dibattito politico ed alle reazioni violente che hanno interessato il premier Silvio Berlusconi?
Credo che ogni moto violento sia da condannare. Credo che la violenza sia un modo per soffocare il dialogo e per evitare il progresso. Per me, quindi, è condannabile la violenza e sono condannabili i toni che hanno corredato le esternazioni politiche degli ultimi mesi. Spero che le cose possano cambiare.
Crede che l'agressione nei confronti del premier sia stata il frutto di una istigazione alla violenza da parte delle parti politiche presenti sul territorio nazionale?
Credo che toni accesi ed esasperanti alla lunga non possano portare a nulla di buono.
L'ultima opinione volevo chiedergliela riguardo la sanità. Leggendo anche alcune sue dichiarazioni di inizio anno appare chiaro il suo impegno in merito a questo tema. Lei ha parlato di attenzione nei confronti delle strutture fatiscenti ed inefficienti; Nei confronti di queste strutture in difficoltà ha parlato di riqualificazione, di ricostruzione e non di distruzione. Vuole spiegare meglio il suo punto di vista?
Credo che al centro del dibattito politico debba essere inserito il malato. Credo che il lato economico debba farsi da parte in favore di quello umano. Dovrebbero esserci meno direttori generali. Più risorse sui territori. Più strumenti qualificati nelle strutture ospedaliere che coprono anche i territori più piccoli. Solo così, solo tentando di riqualificare anche le strutture più piccole, si può pensare di progredire in questo campo. Con delle piccole strutture efficienti e qualificate si possono iniziare ad immaginare dei Pronto Soccorso meno affollati di persone bisognose di cure. Altro punto importante riguarda le spese. Le spese devono essere più specifiche e meno superficiali
Vuole essere più preciso? Vuole dirci quali sono le cose che dovrebbero cambiare nell'immediato?
Le ASL dovrebbero produrre prodotti sanitari di alta qualità ed efficienti ma ad un costo giusto
Parlando di politica all'interno della sanità, lei ha detto che dovrebbe fare un passo indietro. Come invece potrebbe essere utile alla causa della rinnovazione del nostro sistema sanitario?
Può aiutare la sanità cercando di avere la visione d'insieme della situazione. Mettendo al centro l'uomo ammalato. Mettendo al centro l'etica e l'umanità.
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