Siamo alla metà del nostro viaggio.
Da qui procediamo velocemente verso la letteratura di cui disponiamo oggi e dei libri che, nel bene o nel male, hanno segnato la nostra storia editoriale più recente.
Prima però, prima di questo ultimo tratto di strada, non ci sono ancora dei libri e degli scrittori che non possiamo lasciare indietro, che non possiamo non citare.
Prima della lista Dacia Maraini.
Nel 1990 esce la lunga vita di Marianna Ucrìa che si aggiudica il premio Campiello ( ricordate il nome di questo premio perchè nei nostri giorni più recenti è stato determinante per scoprire la personalità e la penna di una delle maggiori scrittrici contemporanee).
Teatro della scena è la Sicilia, di nuovo tirata in balla dalla letteratura, di nuovo in un clima cupo e rarefatto. E' il Settecento e l'autrice mette a confronto il fermento intellettivo Europeo con la Palermo cupa e provinciale divisa tra popolo e nobiltà.
La protagonista, sordomuta, farà del suo handicap la forza e l'armatura per tirarsi fuori dalla mediocritas alla quale è destinata.
Attorno all'handicap di questa ragazza ruotano i rapporti con i suoi familiari, la tenerezza del padre e la difficile empatia con la madre.
Ma soprattutto il suo handicap mette in luce l'ignoranza e la maldisposizione all'umanità delle genti con cui la ragazza ha la sfortuna di avere a che fare.
Della vita di questa ragazza elemento imprescindibile è la violenza.
Con la violenza, da bambina, era stata posseduta dallo zio cui, contro la sua volontà, pochi anni dopo sarebbe stata concessa in moglie.
Con la violenza, portandola ad assistere ad un'esecuzione, suo padre cerca di farle superare lo shock che l'ha portata alla perdita dell'udito e della parola:
Si scoprirà che lo shock della violenza carnale era stato la causa della sua menomazione. Ma soprattutto si scoprirà che i suoi genitori lo avevano sempre saputo.
Violenza su violenza contro violenza.
La vita di questa giovane sembra essere scandita dall'alternarsi della violenza che si perpetua.
E sul finire dei suoi giorni ella non può non chiedersi perchè la rinuncia all'amore.
Per tutta la narrazione l'amore carnale per la donna sarà sempre violento.
Solo una volta lo scoprirà dolce e appassionante.
Ma anche in quel caso non ne potrà godere.
Un libro che parla di amore percorrendo la strada inversa, questo.
Un libro del nostro tempo che merita di essere letto.
Non dobbiamo mai dimenticarci da che cosa siamo venuti.
Ho scelto questo libro perchè oggi siamo schiavi della prostituzione, che è il nuovo mercato di questo tempo. Che è la nuova alternativa al matrimonio d'interesse.
La storia gira in tondo e torna al punto di partenza se non si apprendono le lezioni che ha voluto darci!