E poi ci sono quegli scrittori che si impegnano civilmente ed eticamente per la crescita dei popoli.
E poi ci sono gli scrittori come Amos Oz che illuminano le menti di chi legge, che chi legge respira insieme alla carta.
E poi ci sono i libri, i saggi, i romanzi brevi chiamateli come vi pare. Io le chiamo OPERE quelle come "Contro il Fanatismo" di Amos Oz.
E di questo autore ho amato follemente tanti altri libri, ultimo tra tutti "Non dire notte".
Amos Oz con le sue Opere ha restituito dignità alla popolazione mediorientale. Quella parte di Medio Oriente che non è integralista e di cui vogliono nasconderci l'esistenza.
In questo piccolo saggio Oz ci rende partecipi di un modo di pensare e lascia che ognuno di noi leggendo possa consapevolizzare la pochezza di certi luoghi comuni.
Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c'è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte ...
Trovo davvero difficile spiegare ulteriormente la missione, perchè di missione si tratta, di Amos Oz.
Mi rimane più semplice, questa volta più che mai, riportare le sue parole
Non è una storia nero su bianco. Non è un filmwestern, e nemmeno un western capovolto. Benché qui in Europa molto spesso, davvero molto spesso, incontro persone impazienti, sempre ansiose di sapere per ogni storia, per ogni scontro, chi siano i "buoni" e chi i "cattivi"
Così, con questo incipit Oz affronta la questione della guerra tra Israele e Palestina. E questo può diventare un suffisso da declinare per tutte le guerre e le contrapposizioni infinite della storia.
Non si tratta di buoni o cattivi come se fosse l'adattamento di una sceneggiatura per fiction.
Si tratta di amare la parola compromesso, di vedere la parola compromesso come vita e non come sconfitta.
<<...quando dico compromesso non intendo capitolazione, non intendo porgere l'altra guancia a un avversario, un nemico, una sposa. Intendo incontrare l'altro più o meno a metà strada ...
...Il fanatismo è più antico dell'Islam, del cristianesimo, dell'ebraismo, più antico di ogni stato o governo... >>
Ed ecco la soluzione a quello che ci affanniamo di cercare da quell'11 Settembre. Non è la religione a spingere verso la prevaricazione, non è la cultura. E' il fanatismo, quel fanatismo che Oz indica come il contrario del compromesso.
Perchè Bin Laden voleva educare l'Occidente, piegarlo a quella che è, per i fanatici, la retta via del mondo islamico.
E per Hitler era così. Per Mussolini era così. Per Stalin era così.
Piegare l'altro, con qualunque mezzo, ignorando la possibilità di incontrare l'altro a metà strada. Nella convinzione che è il nostro pensiero quello giusto, quello che l'altro deve seguire.
<<...La lotta fra ebrei israeliani e arabi palestinesi non è di fatto una guerra di religione, benché fanatici su entrambi i fronti stiano tentando di renderla tale. Di fatto non è altro che un conflitto territoriale sulla dolente questione del "a chi appartiene questa terra?" >>
E più in generale non è questo il grande conflitto universale del nostro tempo?
Anche noi, da Rosarno a Lampedusa, non lottiamo per difendere una terra che siamo convinti ci appartenga di diritto? Ritenendo che non spetti a noi trovare un compromesso per condividerla con altri fratelli?
L'altro!
Pechè tanta difficoltà nell'amare l'altro, perchè tanta paura.
La realtà è che siamo troppo piccoli per capire.
E Oz è stato tanto grande nel dire
una capacità profonda di immaginare l'altro, talvolta di metterci nei panni degli altri. Abbiamo bisogno di un talento ragionevole per il compromesso...