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Seta (Novecento e Oceano Mare) - Alessandro Baricco

Seta (Novecento e Oceano Mare) - Alessandro Baricco

Qui la scelta si fa difficile.
Tra tutti scelgo Seta assecondando semplicemente il mio amore per questo Romanzo Breve.
Scelgo Seta ma non posso ignorare gli altri due Romanzi di sconfinato successo di Baricco, quantomeno per dovere di cronaca visto che parliamo dei libri che in qualche modo hanno segnato questi ultimi trent'anni.

Ho scelto anche di non mettere la copertina di nessuno dei suoi libri come immagine, a differenza dei giorni precedenti, perchè quando si parla di Baricco, secondo me, si parla di un autore che supera in importanza la portata culturale dei libri che ha partorito.

Allora dobbiamo premettere, cosa che influisce non poco sulla penna di Alessandro Baricco, che viene da una prepotente cultura musicale. Quindi più che uno scrittore siamo di fronte ad un direttore d'orchestra delle parole.
Baricco ha il dono immenso di orchestrare le parole, di creare delle melodie con esse, di creare dei suoni con le sequenze testuali.
Baricco ripete più volte parole, frasi, espressioni, come un jinge, affinchè restino nella mente del lettore, che poi ritrovandole nel testo, si sente protetto e mai perso nella storia che sta leggendo.

Allora se Novecento è una sceneggiatura, un monologo per il teatro, e Oceano Mare è la dimostrazione della sapienza musicale nelle parole di Baricco, Seta invece è la dimostrazione di quello che questo autore può fare con tutti i suoi strumenti.
Seppur senza una storia potente a sorreggerlo, seppur con il solo intento di trasmettere un senso soave di leggerezza, seppur volendo solo dimostrare che a volte si viaggia tanto per scoprire che quello che amiamo è sempre stato di fianco a noi.
Seta è un Romanzo meraviglioso, che si legge tutto d'un fiato e che da solo può valere i mille riconoscimenti che invece Baricco ha ottenuto per molte altre situazioni.

Baricco non scrive solo con le parole, suona con il modo, anche visivo, con cui sceglie di utilizzarle e mischiarle sulla pagina.
Baricco scrive con il modo in cui sceglie di andare a capo.
Baricco scrive e suona le parole con la scelta, a volte atipica, della punteggiatura.
Baricco scrive e suona le parole con lo stile nominale esasperato.
Baricco fa suonare la sua orchestra letterale con l'imitazione del parlato all'interno del testo.

Il modo in cui riproduce il parlato Baricco è la cosa che più amo di lui. Perchè può sembrar banale ma in qualche modo, oggi, il parlato andava riprodotto.
Ignorarlo, il parlato, sarebbe sciocco. Limarlo sarebbe impalpabile.
Baricco secondo me è uno dei primi autori dell'epoca moderna-contemporanea a riprendere il parlato in modo poetico, musicale, come solo un uomo di musica avrebbe potuto fare.
Dopo Alessandro Baricco moltissimi hanno ripreso quel modo lì. 

Io non sono un'estimatrice di Baricco, amo altro della lettaratura. Amo altro negli scrittori.
Se volessimo continuare con quel "gioco" di catalogare gli autori in non scrittori, scrittori, e scrittori illuminati, mi troverei a dire che Baricco non rientra in nessuna di queste categorie.
Baricco non è Tabucchi.
Non è Umberto Eco.
Non è Coelho.

Ma non è neppure la metodica costruzione del romanzo di successo di Susanna Tamaro.
Baricco è un uomo di musica prestato alle lettere che con le lettere ha ottenuto più successo e lì si è fermato.
Questo non mi porta a stimarlo di più nè di meno di quanto non meriti.

Questo mi porta a riconoscere Seta come il suo solo grande scritto d'istinto. Il solo scritto donato ai lettori per assecondare il bisogno ed una vocazione.
Quando ho letto Seta, amandolo follemente, ho avuto la netta sensazione che quel libro fosse un completa armonia con il pubblico che lo capiva.
Avevo la percezione che Baricco lo avesse sentito così come lo stavo percependo io.

C'è una imprescindibile empatia che si crea, raramente, tra chi legge e chi ha scritto. Tra il testo, anche fisicamente, e chi lo ha tra le mani.
Questa cosa, rara, accade quando l'autore asseconda un bisogno di dire qualcosa e tutto di quel bisogno parla attraverso il testo. 
Seta voleva comunicare la bellezza che risiede nelle piccole cose, Seta voleva essere leggero sulle menti dei suoi lettori per tutto il tempo da trascorrere insieme... e così è stato.

Il Baricco scrittore secondo me, è tutta in quel Romanzo Breve.
Perchè Breve è la parentesi di questo uomo di musica, di teatro e di sceneggiature nel mondo della letteratura.

Eccola la maestria del Baricco scrittore:

E sentì il velluto della sua voce quando gli disse –sei tornato– dolcemente –sei tornato. 

La musica inconfondibile delle sue parole:

Lei leggeva un libro, ad alta voce, e questo lo rendeva felice perché pensava non ci fosse voce più bella di quella, al mondo. Compì 33 anni il 4 settembre 1862. pioveva la sua vita, davanti ai suoi occhi, spettacolo quieto.

Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva fino al lago e passava ore e guardarlo, giacché, disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.

La musica nelle parole di un autore che aveva bisogno di raccontare la storia di un uomo, inetto a vivere la vita, che deve girare intorno al mondo e tornare, partire ancora e tornare, per scoprire che il sussulto di passione illusorio in cui si era imbattuto lo aveva ingannato; che il mondo e la sua felicità erano stati sempre lì, nella vita di sua moglie che ora stava volando via.

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