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Voglio rimanere nella storia del nostro codice stradale ancora, e affrontare un altro punto: le macchinette che si possono guidare senza patente.

E allora abbiamo introdotto una patente a punti e abbassato tutti i limiti di velocità sulle nostre strade, abbiamo praticamente un grande fratello a cielo aperto sulle nostre strade principali fatto di autovelox e tutor.

Ci tuteliamo in tutti i modi per essere sicuri alla guida ( chiaramente questo non comprende la messa in sicurezza delle strade, ma questi sono dettagli ).

Ci tuteliamo in tutti i modi e poi mettiamo in commercio questi piccoli ed autorizzati pericoli pubblici.

Ragazzini di quattordici anni affermano il loro status simbol attraverso questi trabiccoli, si gettano nel traffico e praticamente in tutte le strade senza conoscere segnali, precedenze, obblighi e dinamiche di sorpasso.

I genitori di questi ragazzi arrivano a spendere praticamente 10.000,00 euro pur di non aver l'onere di prenderli ed accompagnarli a scuola, in palestra, a calcio, a casa dell'amico.

Questi piccoli bulletti modificano le loro macchinette per arrivare ben oltre i 50 Km/h e nessuno si indigna.

Patente a punti si. Manutenzione delle strade no.

Punti bonus si. Educazione stradale nelle scuole no.

Reintagro dei punti abusivo tramite malavita si. Pericoli in strada anche.

Dunque io a volte mi arrabbio e polemizzo con i film, le trasmissioni tv, i giornali ed i talk show. Mi arrabbio perché sanno di entrare nella testa della gente e la gente non sa che si lascia permeare da quello che loro vogliono che permei nel nostro quotidiano.

Allora quando io vedo un film di Moccia e dico che è altamente diseducativo mi si dice che sono esagerata.

Quando cosniglio ai miei amici di non lasciare che le loro sorelle piccole li vedano mi si da della polemica e della snob. Ecco non è questione di arte.

Io plaudo anche al trash qualora sia fatto con la consapevolezza del trash e senza subliminali.

Io plaudo anche al diritto del reality show quando non mette alla portata di tutti il figlio di un camorrista dicendo "ma lui cosa centra con suo padre". E invece centra.

Centra quando in Italia il figlio di un boss della camorra dice in diretta nazionale " io sono quello che sono grazie a mio padre e la camorra è una cosa non mi riguarda".

Centra quando non si condanna questo e si condanna il cachet di Roberto Saviano che contemporaneamente al boss mafioso cerca di andare in onda e di portare la verità in letteratura ad un paese malato.

Allora Moccia è diseducativo quando per due ore piene mette in scene stereotipi di quindici anni ricchi e snob.

E' diseducativo quando cresce generazioni a suon di clichè smantellando il senso civico e morale che ognuna dovrebbe avere.

E' diseducativo quando rappresenta la verginità e la promisquità come due facce della stessa medaglia.

Ed è diseducativo quando mette sul grande schermo schiere di adolescenti alla guida di macchinette da 10.000,00 euro.

Il fatto che tutto questo sia realizzato senza un minimo di gusto estetico, talento artistico e minimo garantito di attori mediocri è poi del tutto ininfluente.

E allora poi quando leggo l'assurdità di questi ragazzi non mi stupisco perché quello non è un film di Moccia ma è la realtà che anche i film di Moccia hanno prodotto.

Ecco un adolscente cresciuto cosa scrive su un blog a tema su questi trabiccoli simbolo del nulla; ve lo riporto in modo che possiate vedere e sentire da voi quanto un oggetto, una cosa, un valore economico che ci fanno passare per innocuo sia invece simbolo di uno stato mentale del nostro tempo:

<< ciao utenti, mi serve saoere quanto costa una di quelle macchinette che si guidano senza patente perche ne devo prendere una

ora vi spiego: mio zio ha 90 anni e nn gli danno piu la patente, quindi se deve andare a fare la spesa chiama me che devo fare mezza citta per andare da lui e fare la spesa con lui!!

inoltre meno pago sta macchinetta piu denaro rimane in banca, che sara mio un giorno.

ho sentito dire che costano parecchio pero! >>

Lo riporto coì, senza correggere accenti, errori. Senza diaframmi.

Dalla vergogna del mondo che ci hanno costruito a tutti voi. Però non è un film.

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