Fu l'ossessione per le immagini... poi.
Le immagini istantanee, riprodotte in tempo reale, la poca attenzione ai costi ed alla buona riuscita. Poi, non era più importante il momento ed il perchè, l'importante era fermare il momento. Bello, ridicolo, insensato o beffardo che fosse, il momento andava fermato. Fu la Polaroid, intesa come multinazionale, la prima a ideare il sistema di fotografia istantanea. Erano gli anni '30, Andy Warhol era ancora un neonato, la fotografia era una forma d'arte che necessitava di tempo, come la pittura, come la musica, come la letteratura. Il tempo di impressione delle immagini ed il tempo della sorpresa nel rivedere quel momento, quella sensazione, riprodotta come se fosse ancora lì, immobile. Negli anni Ottanta iniziò a diffondersi questa mania di fotografare tutto in modo compulso... dopo la fotografia come arte, prima delle macchine digitali.
Gli anni del terrorismo erano praticamente stati documentati, dagli stessi terroristi, grazie al supporto delle polaroid, Andy Warhol era un autentico maniaco della fotografia istantanea. Quella di Warhol era la polaroid in bianco e nero, e la usava prima di iniziare a riprodurre ritratti: era un ossessivo scatto di seguito all'altro che riproducevano espressioni, trucco, luce e posa tra i quali scegliere quello da fermare. E non sarà un caso se il simbolo di questa immediatezza di immagine è l'uomo che ha detto: << Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti >> . Ed è proprio così che siamo diventati, ognuno famoso per quindici minuti, anche per trenta secondi, anche per nulla.
In Tv, nei giornali, anche al cinema ci sono Polaroid viventi di persone che hanno poco da dire ma che per pochi istanti rimangono impressi, poi ingiallisco, sbiadiscono, come quelle polaroid che non hanno mai retto il passare del tempo.
Con l'arrivo della tecnologia digitale infatti, il tempo ha restituito il favore alla macchina del fast food di immagini, l'ha messa nel cassetto per non ritirarla mai più fuori.
Dal 2008 ad oggi il declino di Polaroid è stato lento e inarrestabile fino alla comunicazione della cessata produzione istantanee. Nel 2010 la cantautrice americana Lady Gaga viene nominata direttrice creativa dell'azienda.