Storia

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La Storia Siamo Noi

La Storia Siamo Noi

Ho scelto la storia come argomento per iniziare questo viaggio.

Ieri, oggi, domani.

La storia.

Perché non possiamo sapere dove andare senza sapere da dove siamo venuti.

Perché non possiamo dare risposte alle nostre domande senza conoscere le immagini, i racconti, le vite ed i fatti che ci hanno resi gli uomini e le donne che siamo.

Gli uomini e le donne che si lasciano nuovamente alle spalle gli anni zero.

E allora da domani inizieremo a vedere come sono iniziati questi trent'anni di storia.

Oggi ci prendiamo ancora il tempo di mettere a fuoco il passato più lontano.

Come a fare forza sugli occhi per vedere fino ad un orizzonte apparentemente irraggiungibile. Come a voler capire di più di quanto sembrerebbe poter bastare.

Finivano gli anni 70. Finivano gli anni di piombo.

Le Brigate Rosse vedevano tramontare la loro stella a cinque punte.

Era dopo il sequestro di Aldo Moro. Dopo gli omicidi e le gambizzazzioni che hanno caratterizzato gli anni dal 1974 al 1979.

E fu proprio nel Gennaio 1979 che l'organizzazione terroristica firmò la sua di condanna a morte. Dopo aver assassinato, fino a quel momento, circa trenta persone.

Il 24 Gennaio 1979 alle 06.35 venne ucciso Guido Rossa.

Sindacalista e operaio.

La colpa di Rossa era stata quella di parlare, testimoniare, non arrendersi alla paura nei confronti di un'organizzazione in cui non si riconosceva. In cui non vedeva riconosciuti i diritti della classe operaia.

Guido Rossa parlò.

Vide un uomo delle BR agire. Lo fermò, lo riconobbe. Lo denunciò.

Testimoniò contro di lui in tribunale.

Le Brigate Rosse non lo perdonarono.

La mattina del 24 Gennaio lo freddarono con sei colpi di arma da fuoco.

Cinque alle gambe. L'ultimo, quello che gli fu letale, al cuore.

La storia non ha dato ancora le risposte sull'omicidio di Guido Rossa.

Le testimonianze del commando che lo giustiziò raccontano di un equivoco. Guido Rossa doveva solo essere punito. A fare fuoco la sesta volta, colpendo al cuore, sembra essere stata una mano diversa da quella che esplose i primi cinque colpi punitivi.

Ma Guido Rossa morì.

Quella mattina. Sulla sua Fiat 850. Mentre tentava di raggiungere il suo posto di lavoro.

Ucciso dalla mano di un "compagno".

Al funerale dell'operaio e sindacalista presenzierà il Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

In corteo ad accompagnare il feretro più di 250.000 persone.

Compagni veri. Commossi. Mortificati. Lacerati dal senso di colpa per aver lasciato solo Guido Rossa nella sua lotta verso la verità.

Per la prima volta le Br colpirono un iscritto al PCI. Un sindacalista. Un operaio.

Un simbolo della loro lotta.

Dicevo in principio che quella mattina le Br firmarono la loro condanna a morte.

Fu proprio così.

Un ordigno mortale implose all'interno delle Brigate Rosse distruggendo tutto quello che gli si parava contro, intorno, accanto.

Credo che la storia delle BR finì quella mattina. Anche se la storia racconterà ancora di questa organizzazione.

Un film del 2005, di cui non tarderemo a parlare, ci insegnava l'importanza delle idee. Ci parlava dell'importanza di non temere nessuna forma di governo.

Diceva che le idee non sanguinano, non si toccano, non si possono uccidere.

Le Brigate Rosse ,o il pugno folle di uno di loro, hanno ucciso l'uomo. Non le sue idee.

Guido Rossa ha messo fine alla violenza. Guido Rossa ha ridato coscienza alla classe operaia.

Guido Rossa ha riconsegnato al suo popolo gli ideali e la dignità che rischiava di perdere.

Guido Rossa ha chiuso gli anni di piombo uccidendo le Brigate Rosse senza fare fuoco contro nessuno.

Ma, sempre quel film che parlava di uomini e di idee diceva che è di un uomo che si sente la mancanza, non di un'idea.

A chi sente tutti i giorni la mancanza di Guido Rossa va il mio pensiero, e vanno le mie parole.

Al dolore degli uomini e delle donne caduti e di chi aspetta ancora che tornino.

Per loro fermo il tempo prima di iniziare questo viaggio.

Per loro.

Per tutti quelli che incontreremo tra queste pagine e per tutti quelli che non vengono ricordati abbastanza.

Fermo il tempo e ritardo l'inizio di questo viaggio.

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