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Il Vangelo Secondo Gesù Cristo - José Saramago

Il Vangelo Secondo Gesù Cristo - José Saramago

Impazzano le polemiche da qualche giorno. 
Impazzano le polemiche attorno alla morte del giovane attivista Arrigoni ed alle parole di Saviano riguardo allo stato di Israele.

Pochi giorni fa ho parlato di Amos Oz e della sua esortazione verso il compromesso.
Non so quale sia il tipo di odio capace di spingere un essere umano contro un altro solo perchè appartenente ad una stirpe.
Credo che da certi temi non si debbano mantenere le distanze però, credo che sia cosa buona esporsi, dire quel che si pensa.
Quando si ha un seguito molto grande, certamente, bisogna essere più accorti.

Nel video in cui Arrigoni parla a Saviano viene citato Josè Saramago.
Oggi avevo in programma "Il Vangelo Secondo Gesù Cristo" nel nostro percorso attraverso i libri che hanno segnato la storia.
Non posso ignorare però quel che da giorni sostengo parlando di letteratura: le lettere fanno parte della storia, i grandi autori ed i loro grandi libri sono parte della storia, respirano nella storia e con la storia.
In un momento tanto importante in cui un giovane è stato ucciso in modo barbaro si incrociano i destini di tre autori che ho citato in pochi giorni.

Amos Oz. Ne parlavo pochi giorni fa, ne parlavo citando le sue parole: 
Non è una storia nero su bianco. Non è un filmwestern, e nemmeno un western capovolto. Benché qui in Europa molto spesso, davvero molto spesso, incontro persone impazienti, sempre ansiose di sapere per ogni storia, per ogni scontro, chi siano i "buoni" e chi i "cattivi" 
Ed il suo invito al compromesso: 
una capacità profonda di immaginare l'altro, talvolta di metterci nei panni degli altri. Abbiamo bisogno di un talento ragionevole per il compromesso.. 

Roberto Saviano poi.
Le sue parole durante la manifestazione "Per la verità. Per Israele".
Ecco quelle sue parole forse sono in risposta a chi non meno di due mesi fa da un palco in mezzo ai fiori lo indicava come un'esponente della nuova politica di sinistra. Certo le sue parole non sono state pensate per accattivarsi le simpatie della sinistra.
Saviano spiegava della parte sana di una civiltà. Quella in cui lui credeva.

Accorata, appassionata e viscerale la risposta di Arrigoni. Ed oggi che è stato ucciso quella risposta su youtube sta facendo la fortuna dei detrattori di Saviano.
Arrigoni aveva certo le sue ragioni. E certo non aveva ragione Libero nel titolare "lasciatelo lì" all'indomani della sua morte.
Arrigoni aveva detto anche che non aveva mai letto Oz, perchè le sue parole erano sporche di sangue.

Credo che tutto si possa dire di Amos Oz, fuorchè questo.
In quel caso credo che l'odio per una stirpe superi di gran lunga la lucidità intellettuale.
Odio per una stirpe che è umano quando si vive in un posto in cui si vedono persone sparare contro altre e quando si conoscono le torture sulla propria pelle.
Altra cosa è sposare le tesi di odio di queste persone.

In qualche modo in questo discorso rientra anche un'altra figura che ho trattato pochi giorni fa.
Oriana Fallaci. Dicevo della Fallaci che tutto quello che ho odiato e rispettato in lei era in questa frase:
"...quanto alla guerra che lei ha visto soltanto al cinematografo, per odiarla non ho certo bisogno del suo presunto pacifismo. Infatti la conosco fin da ragazzina quando insieme ai miei genitori combattevo per dare a lei e ai suoi compari la libertà di cui vi approfittate" 
Ed eccolo un altro punto del discorso di Arrigoni che si può comprendere, visto il posto e le condizioni in cui si trovava, ma  che non è giusto sposare come se fosse il verbo, secondo me.
Arrigoni dice, rivolgendosi a Saviano, che dovrebbe andare lì per vedere con i propri occhi le torture; in qualche modo allude anche alla sua possibilità di avere a che fare con persone potenti e quindi, credo di aver visto, una tendenza ad insinuare che è troppo facile parlare e scrivere da casa propria.
Allora io prima di tutto credo che Saviano stando seduto alla sua scrivania sia stato capace di far ben altro che "aria fritta".
Credo che le parole non siano "aria fritta".
Credo inoltre che, come dicevo a proposito della Fallaci e delle cose che non amo e rispetto in lei, non sia giusto pensare di sapere tutto di qualcosa solo perchè lo si è visto con i propri occhi, o perchè lo si è vissuto sulla propria pelle.
Perchè credo oltremodo che non si può mai sapere tutto fino in fondo. Per quanto si possa aver visto, non è mai tutto, non è mai abbastanza.

E Arrigoni caduto non per mano degli israeliani ne è la triste dimostrazione.

Che Dio abbia in gloria uomini come Arrigoni e come Saviano. E che possiamo noi capire, essere grandi per capire le lezioni che anche i loro contrasti ci hanno insegnato.
Non è necessario prendere parte, scegliere uno o l'altro.
Potremmo imparare da loro che nessuno possiede la verità fino in fondo e che abbiamo il dovere morale anche verso le vite sacrificate per la pace, di farci la nostra opinione sulle cose. Di capire i punti di vista di tutti. Di non alimentare l'odio.
Perchè è l'odio che ha portato Saviano e dover vivere sotto scorta.
Perchè è l'odio che ha ucciso Arrigoni.

E allora io sposo l'idea di compromesso leale e puro, nella sua accezione più positiva, che leggo dalle pagine di Amos Oz.
Quello che condanno è la violenza.
Quella subita dagli ebrei durante l'olocausto e quella che oggi Israele usa contro i suoi fratelli per un striscia di terra.

Alla fine siamo solo essere umani.
Di questo avrei voluto parlare a proposito di José Saramago oggi, perchè il suo libro è uno dei capolavori di questo secolo.
Ma oggi è il tempo di lasciare la parole ad altro.

Perchè le parole sono forti come i cannoni. Ricordiamolo.
Le parole possono decidere della vita e della morte.

Ce lo hanno insegnato
Anna Politkovskaja, Roberto Saviano, Amos Oz, Oriana Fallaci... e ce lo ha insegnato anche Vittorio Arrigoni. 

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