Musica

Ferma non ci so stare: quando una cantante scrive troppo (ma fortunatamente bene)

Ferma non ci so stare: quando una cantante scrive troppo (ma fortunatamente bene)

Ho sempre amato cantare, e se c'è una cantante che mi dà tanta soddisfazione nei miei momenti di sfogo musicale (a livello di urla in casa quando sai che nessuno può sentirti), questa è Elisa.

Ci troviamo davanti ad un'artista che non si improvvisa tale, una donna che è totalmente immersa nella musica che scrive, arrangia ed esegue; infatti il merito della sua scoperta va a Caterina Caselli, che di talenti se ne intende parecchio.

Elisa ha esordito nel 1997, a 19 anni, con "Pipes & Flowers", album totalmente in inglese: la cantante si è sempre distinta proprio per questa sua internazionalità, che non si limita alla lingua di espressione, ma sfocia in atmosfere che poco hanno a che fare con la nostra penisola. Il primo album contiene "Labyrinth", singolo di grande successo, con il celebre vocalizzo che in tante cercano di replicare, e la splendida e grintosa "Mr. Want"("I want to roll your thoughts and smoke'em", non male).

Nel 2000 esce "Asile's World", un disco più elettronico e sperimentale: nonostante questo, Elisa continua ad essere una ragazza che abita vicino Monfalcone ("perché la città ti schiaccia troppo") e che passa il tempo scrivendo una quantità impressionante di canzoni. Non è certo un tipo da competizione, ma il grande capo Caterina la convince a partecipare a Sanremo 2001 con un brano in italiano, "Luce (Tramonti a nord est)", scritto con Zucchero. Ovviamente vince.

Proprio perché scrive continuamente, Elisa può permettersi di pubblicare un altro album nel 2001: si tratta di "Then comes the sun", anticipato dal singolo "Heaven out of hell", un lavoro molto simile ad un diario, dai toni più pacati, intimi e sognanti (pensiamo al brano "Dancing"). Molto interessante anche "Time", remixata dai Planet Funk, con un risultato quasi alla Bjork.

Nel 2003 la nostra coraggiosa friulana si butta nel più grande dei confronti (se escludiamo quello con Mina): esce la sua cover di "Almeno tu nell'universo", di Mia Martini. Anche se io continuo ad amare alla follia la versione originale e a preferirla sopra ogni altra, Elisa ha fatto la scelta giusta: nessuna scopiazzatura, che con il suo timbro e il suo carattere non avrebbe avuto senso, solo un'interpretazione del tutto diversa e personale. Un atteggiamento di umiltà e rispetto, giustamente apprezzato da pubblico e critica.

Nello stesso anno viene pubblicato l'album "Lotus", il primo interamente acustico: è l'anno delle cover, perché il disco ne contiene altre due, oltre a quella della Martini, "Femme fatale" dei Velvet Underground e "Hallelujah" di Leonard Cohen. La stessa Elisa dichiara che è "un progetto innanzitutto artistico, nato dall'ispirazione di alcune foto "di natura" (riportate nel libretto) e focalizzato concentrandosi sulla parte più intimista del suo repertorio"; tra gli inediti il singolo "Broken", che sembra perfetta per essere ascoltata in uno di quei pomeriggi in cui l'autunno sta lasciando il posto alla bella stagione ("I'd love to be one of those colorful early summer days When everybody is happy that you came Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes But something has to happen first I know winter has to come before it blossoms").

Con "Pearl days", del 2004 (vedete che ritmo questa ragazza?Non si ferma un attimo!), torna il lato rock e combattivo di Elisa (da "Together": "Do you wanna keep safe and keep control and stay rich with your money and decide for it all?"), reso ancor più internazionale da Glen Ballard, già produttore di Anastacia e Alanis Morissette: uno dei pezzi "Life goes on" verrà poi riadattato, divenendo "Una poesia anche per te".

Ed eccoci al nostro 2006: Elisa è diventata abbastanza grande da potersi permettere un best, così esce "Soundtrack '96 - '06", anche in versione live, con i grandi successi della cantante e 4 inediti, "Stay", "Gli ostacoli del cuore"(scritta da Luciano Ligabue), "Eppure sentire (un senso di te)" e "Qualcosa che non c'è".Due anni dopo anche l'America accoglierà "Dancing", nella versione specifica per il pubblico d'oltreoceano, e l'album si piazzerà tra i migliori cinque del 2008.

Nel 2009, incinta della sua prima figlia, Elisa è protagonista dell'evento "Amiche per l'Abruzzo", organizzato da Laura Pausini, insieme a Gianna Nannini, Fiorella Mannoia e tantissime altre artiste, unite per raccogliere fondi in favore delle vittime del devastante terremoto. Ebbero un successo enorme, molto più di quello degli uomini vip scesi in campo (nulla di nuovo, mi pare).

Senza nemmeno prendersi l'aspettativa per la maternità, ecco che arrivano, in rapida successione, "Heart", che contiene il duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro "Ti vorrei sollevare", e "Ivy", una raccolta di brani precedenti riarrangiati in chiave acustica, inediti e cover, accompagnato dal documentario "Ivy - the Film", diretto dal regista islandese Denni Karlsson.

D'altronde chi avrebbe pensato vedendo una ragazzina, dalla pettinatura francamente assurda, salire sul palcoscenico itinerante del mitico Karaoke di Fiorello nel 1992, che avrebbe fatto cotanta fine?

"Quando persi sotto tante stelle ci chiediamo cosa siamo venuti a fare cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore" "Ti vorrei sollevare"

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