Certo che parlando di denaro, di senso del denaro e di crisi non si poteva non parlare dell'euro.
Anno 2002, l'euro entra a far parte delle nostre vite. Dal primo Gennaio l'incubo delle 1936,27 lire corrispondenti al "nuovo conio", per dirla alla Paolo Bonolis, è iniziato.
Da quel momento in poi le vecchie 50.000 lire sono diventate gli odierni 50,00 già da pochi giorni dopo.
Oggi si parla di crisi, di quanto durerà, di quando sia iniziata. Certamente la crisi è iniziata con il cambio della moneta, il passaggio all'euro ha gettato nel panico commercianti e consumatori. Ha disorientato tutti fino al punto in cui siamo ora.
Carte di Credito segno di onnipotenza, perdita del senso del denaro, vecchie banconote che diventano monete: l'arrivo dell'euro getta nella confusione l'economia del nostro paese.
Nel disorientamento più totale il costo della vita è cresciuto mentre lo stipendio medio degli italiani è rimasto sempre lo stesso. La retribuzione è stata cablata sul rapporto con la nuova moneta mentre il commercio ha giocato sull'iniziale incertezza dei consumatori.
Insomma l'Euro ha sicuramente abbattuto delle frontiere, ci ha risparmiato il confronto con le diverse monete per ogni paese, oggi viaggiare in Europa ha un limite in meno ed è più incoraggiante. Certo però proprio a quei giorni del 2002 dobbiamo riportare la memoria per capire quando iniziò la vera crisi di un popolo-formica come quello italiano