Abbiamo visto l'inizio di questi anni con lo sguardo rivolto verso casa. Abbiamo guardato all'Italia, come è giusto che sia.
Ora, prima di tornare allo stivale proviamo a vedere cosa succedeva nel mondo mentre noi iniziavamo a scoprirlo, il mondo, attraverso la televisione ed il suo imperatore.
Nell'approfondire gli argomenti di cui vi parlo ho imparato molte cose.
Molti termini tecnici.
Ho imparato una cosa, una nozione di cui vi voglio parlare.
Sapete cos'è L'INES?
Se non lo sapete ve lo dico io: L'INES è la scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici. L'INES nasce nel 1989.
Avevamo imparato a decifrare le scale Richter e la scala Mercalli, quelle che ci danno subito la misura della forza di un sisma.
Accendiamo la tv, apprendiamo la notizia di un terremoto e subito dopo, ormai spontaneamente, chiediamo: " di che grado? Di che scala? "
Alcuni termini tecnici sono importanti per darci la misura delle cose.
La scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici va da 0 a 7 e misura così la gravità degli eventi:
0 Deviazione ( non significativo per la sicurezza)
1 Anomalia
2 Guasto
3 Guasto grave
4 Incidente con conseguenze locali
5 Incidente con conseguenze significative
6 Incidente grave
7 Incidente molto grave
La differenza sostanziale, come avrete potuto notare, è quella tra guasto ed incidente. Si parla di incidente quando vengono colpiti in modo grave le persone, l'ambiente o le cose. Quando i danni riportati a questi sono ritenuti poco rilevanti si parla di guasto.
Oggi abbiamo questo strumento, questa scala. Perché c'è stata la necessità di fornirci questa scala?
Era il 1986, il 26 Aprile 1986.
Il posto era ÄŒernobyl', in Ucraina, in quella che allora era ancora l'Unione Sovietica.
In una centrale nucleare era in corso un test di sicurezza notturno.
Ore 01.23.
Il reattore numero 4 della centrale, surriscaldatosi ben cento volte oltre i valori normali, esplose.
Il tetto sopra il reattore pesava duemila tonnellate ... l'eslposione lo disinegrò come fosse pulviscolo.
La vicina cittadina di Pripjat', immersa nel suo sonno, non sospettava di nulla.
Intervennero sul posto 69 vigili del fuoco che non furono informati di quali rischi potevano correre. Trentuno di loro morirono dopo poco, gli altri accusarono sindrome da radiazione acuta nei giorni seguenti.
Alle 14.00 del pomeriggio seguente iniziò l'evaquazione dei 50.000 abitanti di Pripjat'.
Di lì a poche ore quella che era stata una tranquilla cittadina, viva, divenne una città fantasma.
In pochi giorni la nube tossica sollevatasi da ÄŒernobyl' raggiunse la Svezia e tutto il nord Europa.
In 206 giorni venne realizzato un "sarcofago" in cemento armato per nascondere quel che rimaneva del faraone-reattore.
Allo smaltimento delle scorie ed alla costruzione della tomba di cemento per il reattore lavorarono i soldati dell'Armata Rossa.
Eroicamente.
Indossando delle tute di piombo del peso di 30 Kg.
Ogni soldato lavorava sul campo per un tempo mai superiore ai tre minuti.
Le tute di piombo, il tempo di esposizione ridotto.
Tutto questo non bastò per salvare la vita ai soldati dell'Armata Rossa.
Morirono a migliaia negli anni seguenti.
La notte dell'esplosione a ÄŒernobyl' erano di turno solo gli ingegneri più giovani, con meno esperienza.
Furono obbligati ad eseguire il test di sicurezza che mandò in tilt il quarto reattore della centrale nucleare.
Il mattino dopo gli altri operatori della centrale si recarono con regolarità sul posto di lavoro. Nessuno li mise al corrente dei rischi che avrebbero corso.
I tre ingegneri di grado superiore furono condannati a dieci anni di carcere.
Nonostante questo la centrale di ÄŒernobyl' rimase in funzione fino al Dicembre 2000.
Non si potraà mai fare una reale stima delle vittime di quel disastro.
Le vittime accertate in modo ufficiale furono sessantuno.
Il governo Ucraino parlò di ottomila.
L'Onu quattromila.
I verdi europei tra trenta e sessantamila
Greenpace parlò di sei milioni di vittime.
Nelle zone maggiormente colpite dalal catastrofe il cancro alla tiroide tra i bamabini ed i ragazzi è aumentato di oltre centro volte.
Ed è da qui che finisco di fare stime, di stilare liste, di riportare dati e trascrivere numeri.
Da qui, da ÄŒernobyl' , iniziano i miei primi veri ricordi.
Le prime immagini che dal telegiornale mi toglievano il sonno appartengono ai bambini ed ai ragazzi nati dopo il disastro di ÄŒernobyl'.
Volti e corpi sformati. Espropriati di forme. Vite segnate.
La Russia, l'ex unione sovietica, o chiamatela come volete. Quelle terre sono sicuramente da ricordare tra chi ha pagato il prezzo più alto alla storia.
Prima di ÄŒernobyl' era così.
Sarà così ancora dopo.
Il gigante d'Europa è sempre rimasto sepolto sotto i colpi dell'uomo.
Al massimo congela tutto, sotterra tutto sotto il manto bianco della neve per provare a dimenticare.
Ma non si è mai ribellato veramente alla crudeltà che lo popola.
Il gigante d'Europa è rimasto lì. Nella sua ricchezza per pochi. Nella povertò di molti.
Al massimo congela tutto, sotterra tutto sotto il manto bianco della neve per provare a dimenticare.
Ma perché una centrale nucleare? Perché tanto interesse umano intorno al "nucleare"?
La spiegazione pare sia questa:
I reattori nucleari funzionano come giganteschi motori a vapore:
Le barrette di uranio riscaldano l'acqua
Il vapore fa muovere le turbine e così viene generata l'energia elettrica
Quando tuttofunziona a dovere i benefici sono enormi, un Kg di uranio produce la stessa energia di tre milioni di kg di carbone.
Ecco perché l'uomo intossica questo pianeta fino a rischiare di farlo esplodere. Fino a non capire che prima o poi questo pianeta ci spazzerà via per riprendere a respirare aria buona.
Per la velocità. Per guadagnare tempo.
Per produrre energia elettrica.
Per vendere. Per denaro. Per potere.
Per la voglia di dire che si è i primi al mondo in qualcosa.
La storia ricorderà ÄŒernobyl' per sempre.
I bambini di quegli anni, io, li ricorderò per sempre.
Ricorderò per sempre i sorrisi inconsapevoli, incoscenti di quei bambini tanto simili a me ma nati nella parte di mondo sbagliata.
Anche quella. Come l'Africa.
L'Africa e la Russia, o come la volete chiamare.
L'una sotto il gelo.
L'altra assetata dalla sabbia.
Il sorriso dei bambini non cambia, fino a quando non si rendono conto della vita che li aspetta.
Io ricordo quei sorrisi dei bambini colpiti dalla sciagura di ÄŒernobyl', ogni bambino incosciente della sua sorte me li ricorda.
Non lo strazio dello sguardo di un bambino privato della sua vitalità.
No, non quello strazio.
E' ancor più straziante vedere le speranze nei loro occhi, speranze vane di cui qualcuno li ha privati. Futuro in cui sperano ma che non sanno di non avere.
Futuro di cui qualcuno li ha privati per la voglia di essere primi in qualcosa. Per l'indifferenza del potere.
ÄŒernobyl' fu prima in qualcosa alla fine.
ÄŒernobyl' è stata la prima al mondo in qualcosa.
E' stata la prima al mondo a raggiungere il livello sette dell' INES ed il suo nome resterà per sempre nella storia insieme alle vite che quei bambini non avranno avuto mai.