Sembra di rimanere ancora nell'ambito scolastico, lo so, ma vi prometto che non diventerò monotematica ...
Allora negli anni '90 soprattutto si sviluppò la tendenza al collezionismo dei diari scolastici. La prima vera sfilate delle griffe per quanto riguarda l'oggettistica scolastica.
Ricordo che le frasi di Jim Morrison erano le più inflazionate tra quelle conservate nei nostri manuali di vita dello studente. L'inizio del bisogno di comunicare, di condividere. Le prove di quelli che poi sono stati i social network, o ancora prima i blog come questo mio.
Allora scrivevamo sui nostri diari scolastici, i più diligenti scrivevano i compiti a matita per poi cancellarli. Quelli più "bischeri" i compiti non li scrivevano proprio, non li scrivevano e poi chiamavano il bravo ragazzo di turno al quale chiedere le consegne. Il telefono, questo è un altro punto che affronteremo ... certo negli anni pre-telefonia mobile i diari erano anche una rubrica in cui conservare i numeri di casa degli amici. I numeri di casa, quelli che ora praticamente non esistono più. così come le rubriche, quale studente oggi scrive i suoi numeri nella rubrica del diario? Ci sono quelle delle sim dei nostri telefonini, copiate nei backup dei pc e quindi praticamente indistruttibili. La misura dei nostri contatti con il mondo. Quanti contatti nella rubrica, quanti amici su Facebook.
Lontani i tempi dei nostri diari, delle nostre smemo o delle Comix.
Ci scambiavamo i diari e nelle ore più noiose e passavamo il tempo a scambiarci pensieri e numeri di telefono. Io credo di aver iniziato a scrivere così, con il diario. Avevo anche la mania di conservare foto e testi di canzoni, anche quello mi piaceva.
Oggi è il tempo in cui telegiornali ed esperti psicanalisti si domandano il perchè di tutta questa esigenza nel comunicare. Perchè esistono Twitter, Messenger, Myspace e Facebook ? Per questo vi siete accorti che c'è bisogno di comunicare?
Bèh il bisogno di comunicare c'è stato sempre, ed i nostri diari di scuola ci sono testimoni. Sono i linguaggi che cambiano, ed i supporti dei linguaggi. I ragazzi sono sempre gli stessi invece. Oggi possono parlarsi in modo immediati, diretti. Possono condividere file. Credo che le frasi di Jim Morrison viaggino attraverso i social network nello stesso modo in cui viaggiavano tra le aule delle nostre scuole. Ieri era "Non è la Rai" a fare tendenza, oggi è "Amici di Maria de Filippi".
Illudono gli adulti di appartenere ad un tempo ormai perduto. Vogliono convincere i ragazzi di essere diversi da chi li ha preceduti. la realtà è che hanno bisogno di trovare argomenti, di convincere gli spettatori, di illudere i teorici del perenne tempo perduto.
Provate a ricercare tra le vostre librerie, a cercare un vecchio diario di scuola. Troverete le paure, i sogni, le aspettative e le passioni di cui non vi ricordavate più. Quei sogni, quelle paure e quelle aspettative sono le stesse che oggi pervadono il web. Quelle stesse che muoveranno sempre il bisogno di comunicare del nostro tempo.
Provate a ritrovare un vostro vecchio diario, vi sorprenderà scoprirvi così simili ai vostri fratelli minori !!