Musica

Non ce la menate! (e ridateci Mauro Repetto)

Non ce la menate! (e ridateci Mauro Repetto)

“Hanno ucciso l’uomo ragno, chi sia stato non si sa, forse quelli della mala forse la pubblicità”

Quale adolescente degli anni ’90 non era in grado di recitare a memoria almeno il ritornello di questo brano? Era il 1992 e vedeva la luce il primo lavoro del duo 883 (composto dal venticinquenne Max Pezzali e dalla fondamentale figura di Mauro Repetto), “Hanno ucciso l’uomo ragno”, trainato dall’omonimo singolo.

I due giovani, che avevano esordito l’anno precedente al Festival di Castrocaro con “Non me la menare”, erano riusciti ad entrare nelle grazie di Claudio Cecchetto (che può essere considerato il Pippo Baudo dell’epoca in campo musicale), dando così il via alla loro carriera con il botto: l’album vendette 650.000 copie e influenzò in maniera profonda ed indelebile tutta una generazione, che per molto tempo considerò i testi degli 883 (penso anche a brani successivi, come “Gli anni”, “La regola dell’amico”o “La dura legge del gol”) dei manuali di comportamento applicabili alle relazioni interpersonali.

La forza del duo (e poi di Pezzali solista) stava proprio nella semplicità e nel realismo delle storie raccontate: tutti potevano rispecchiarsi in quelle situazioni, il gergo utilizzato era quello dei giovani; e come resistere ai meravigliosi e immancabili balletti di Mauro Repetto dietro le spalle di Max?

Non c’è traccia di snobismo, nessuna vanità da vip: Pezzali potrebbe essere un amico di tutti noi e raccontare le nostre storie, allora come adesso, perché c’è sempre bisogno di qualcuno che ci ricordi che non bisogna essere necessariamente intellettuali o finto-ricercati, a volte basta che una canzone parli di noi.

Chi non si è mai lamentato di una madre rompiscatole, alla quale non va bene proprio niente di quello che facciamo? Nessun problema, ci pensano gli 883, con “S’inkazza(Questa casa non è un albergo)”. Quanta verità in una sola canzone.

C’è una ragazza che non ti si fila nemmeno per sbaglio? Dedicale “Te la tiri”, e vedrai che fuggirà con la coda tra le gambe e tu sembrerai un figo.

“Con un deca” sembra scritta ieri: oggi più che mai “è l'ora che si tiran fuori le idee per diventare miliardari anche se esiste già quel che vogliamo inventare”. Altro che risposta alla crisi economica, qui c’è già tutto il disagio di una generazione con un anticipo di quasi vent’anni.

Non mancate di riguardare il video di “Hanno ucciso l’uomo ragno”: le comparsate di giovanissimi Lorenzo e Saturnino meritano da sole tutto il rispetto e l’amore possibili.

Nel 1994 Repetto abbandonò la formazione: secondo alcune fonti dovrebbe trovarsi a Parigi, con famiglia al seguito, e lavorare nei parchi di divertimento Disney. Mi auguro che qualcuno gli abbia fatto sapere che non ci dimenticheremo mai dei suo passi felpati e dei suoi capelli biondi cotonati.

“Ne parlavamo tanto tanti anni fa di quanto è paranoica questa città della sua gente delle sue manie

due discoteche centosei farmacie e ci troviamo ancora al punto che si gira in macchina il mattino alle tre

alla ricerca di qualcosa che poi cos'è non lo sappiamo nemmeno noi”

 

Lascia un commento

L'indirizzo non verrà pubblicato.
Codice di invio
Visita il mio sito personale - www.serenabasciani.it Seguimi su Facebook Seguimi su Twitter Iscriviti alla Newsletter