Con tutta la delicatezza che richiede l'argomento... ma non si può non parlare di Burqa, negli ultimi anni è stato al centro di un grandissimo numero di dibattiti, televisivi, a mezzo stampa e politici.
Certo è che attorno a certi argomenti vige una profonda mancanza di informazione, infatti è opinione diffusa che il burqa sia imposto dalla religione islamica e quindi dal Corano, ma in effetti così non è.
Prima di tutto c'è da precisare il fatto che esistono due tipi di burqa e che solo uno di questi, di colore solitamente celeste, impone alla donna la totale copertura del volto. Nelle altre declinazioni più che di burqa sarebbe corretto parlare di velo.
Corretto sarebbe anche andare a rintracciare quali siano le indicazioni che vengono dal Testo Sacro rispetto all'abbigliamento ed ai comportamenti femminili:
<<E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare>>
Certo, è chiaro che da questo non si evince un'emancipazione femminile nei paesi islamici, non si può affermare che le donne non vivano una situazione complicata per liberarle dalla quale tutto l'occidente dovrebbe essere unito.
Detto questo non si può nemmeno dare per certo il fatto che tutte le donne islamiche siano infelice, succubi dei loro uomini e incapaci di intendere e di volere. La cosa migliore che potremmo fare per crescere nel nostro tempo è cercare di comprendere quel che è lontano da noi, cercare di non generalizzare e sistemare tutti gli argomenti in compartimenti stagni.
La religione islamica ha i suoi punti fermi, i suoi dogmi, le sue leggi proprio come la religione cattolica e tutte le altre religioni esistenti al mondo, quello che fa la differenza vera tra civiltà e inciviltà è quello che viene chiamato "integralismo". E' l'integralismo islamico quello che ha portato alle guerre culturali di cui la cronaca dei nostri giorni è intrisa, quello che ha portato alla luce racconti di donne sfigurate, lapidate e condannate a morte.
Vero è che questo problema non esiste solo per l'islam, e che l'integralismo islamico è solo un'accezione di quello che è comunemente conosciuto come integralismo religioso.
Si parla di integralismo religioso quando la legge, lo stato, la cultura e la libertà di opinione vengono sottomessi ai precetti religiosi attraverso l'applicazione letterale e intransigente dei testi sacri.
Durante l'inquisizione non abbiamo forse assistito ai roghi in nome della religione cattolica?
E allora il cattolicesimo è forse incolpevole nei secoli? Quante donne sono state bruciate vive per la sola colpa di aver detto di avere avuto delle rivelazioni? E questo non è forse stata un'onta nella cultura cattolica?
L'apertura mentale, il comprendere queste piccole differenze, senza santificare la religione islamica che comunque vive sempre su una linea molto sottile, è il segreto per fare in modo che l'intelligenza e la cultura possano vincere le barriere che la politica ha necessità di alzare tra i popoli.
Al punto in cui siamo arrivati oggi ha forse ancora senso patteggiare per una parte piuttosto che per l'altra? O forse converrebbe crescere culturalmente e farsi una propria idea sul mondo che ci circonda?
O forse converrebbe mettere alla porta l'intera classe politica che fa un uso strumentale di questi argomenti per portare voti nelle proprie casse?
Rispondete a queste domande... e magari pensate che è possibile, per quanto possa sembrare lontano da noi, che una donna si senta protetta da quel velo, e non minacciata; e se così fosse noi tutti avremmo come minimo il dovere di rispettarLa!