Cosa ho scritto

Nel mio Presepe personalissmo...

Lo scorso anno per l'arrivo del Natale il direttore del giornale con cui collaboravo mi ha chiesto di scrivere un paio di righe su di un presepe ideale, chi avrei messo nel presepe. Era la fine del 2009 e questo è quello che pensavo allora:

Se poniamo la stella cometa come guida, allora io vorrei che a guidare la schiera dei fedeli in questo paese fossero uomini come Don Alessandro Santoro. La sua storia è stata una di quelle che mi ha devastata quest'anno. Il giovane parroco, che operava in uno dei quartieri più disagiati della periferia di Firenze, è stato allontanato dalla chiesa per aver celebrato un matrimonio non istituzionale. L'intera comunità a lui devota implora il suo ritorno. Uomini come Don Alessandro Santoro dovrebbero guidarci nel percorso della fede, non essere allontanati. Che dire della grotta e della Sacra Famiglia, sono due immagini che, in me, rievocano le impressioni d'infanzia e quindi i ricordi dei primi Natali. I miei primi Natali, volente o nolente, sono stati sempre in Abruzzo dai Nonni paterni. Penso inevitabilmente a quelle città devastate ora, a quella città ridotta in povertà che piange i suoi cari. La dignità di quei padri di famiglia che hanno perso il lavoro di una vita mi porta inevitabilmente al pensiero San Giuseppe. Uomo provato dalle fatiche del lavoro che assolve al compito che il destino ha scelto per lui. Le donne che hanno perso i figli sotto i colpi del terremoto, invece, sono la Vergine Maria, per me. A queste persone che devono ricominciare tutto daccapo io auguro la rinascita, auguro di vedere nascere presto qualcosa che le riporti alla vita. In nome di questo, nella mangiatoia, metterei la forza della vita che ha vinto sul "monte sterminatore", metterei la bimba nata durante il terremoto quella notte del 5 Aprile 2009. Ironia della sorte, quasi 90 anni prima, sotto i colpi di un altro terremoto in Abruzzo, nasceva la mia Nonna Paterna. Tra gli angeli del presepe vorrei inserire Alda Merini e Fernanda Pivano, artiste della penna da cui avrei voluto poter continuare ad imparare. La Merini poetessa, la Pivano immensa esploratrice di lettere. Ecco se qualcuno dovesse essere incaricato di annunciare un evento al paese, dovrebbe esserne incaricato qualcuno capace di usare le parole come sono state capaci di usarle loro. Tra i Re Magi voglio inserire tre personaggi diversi tra loro, ma che quest'anno mi hanno donato immense emozioni. Non penso possano esistere doni migliori delle emozioni per l'essere umano. Prima: Federica Pellegrini. Lo sport è nelle volontà e negli sforzi di uomini e donne come lei. Dopo Calciopoli, dopo l'assassinio di Gabriele Sandri, dopo i cori razzisti contro Balotelli ... grazie a Federica Pellegrini, ai mondiali di nuoto di Roma, abbiamo potuto vivere delle vere emozioni da sportivi. Secondo: Roberto Saviano. Scrittore immenso. Uomo ancora più grande. Il suo libro "La Bellezza e L'Inferno" è stata la cosa più bella che ho avuto il piacere di sfogliare quest'anno. Un vero talento il suo che con questo libro ci porta a spasso tra alcune delle più avvincenti storie umane di sempre. Emozioni pure. Infine vorrei inserire Sabina Guzzanti ... si, so quello che è successo con il Santo Padre, ma non è una provocazione la mia. Ho parlato di emozioni che mi sono state regalate, ebbene una delle più grandi emozioni di quest'anno me l'ha regalata lei durante la chiusura di "Vilipendio Tour". Insolente, incalzante, irriverente per tutto lo show; Alla fine una canzone dolce e combattiva, melodiosa e ben augurante, commovente e riappacificante. Lei in silenzio a godersi lo spettacolo del suo pubblico. Ecco l'ultima emozione che mi è stata regalata dal 2009 e che voglio fermare in questo presepe.

 

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