Giochi e videogiochi

Il Grillo Parlante

Il Grillo Parlante

E c'erano una volta i giochi che istruivano, che aiutavano ad imparare, a crescere. Questo, questo si, possiamo dire che non esiste più.

Di questo possiamo dire siano responsabili le case di produzione dei giochi che, se fino ai primi anni Ottanta ancora davano importanza all'aspetto educativo, poi col passare degli anni e delle esigenze commerciali hanno abbandonato questo aspetto.
Lo specchio di questa società è un analfabetismo diffuso, un uso della lingua italiana aberrante, una mancanza delle basi della nostra lingua.

Giorni fa ho letto una dichiarazione di Erri De Luca, diceva: "l'unica patria che conosco è la lingua italiana"... ecco sono pienamente d'accordo con il suo senso di appartenenza, ma sono costretta a dire che siamo un popolo nomade, senza terra, senza patri e senza lingua. Molti stranieri trapiantati in Italia parlano l'italiano meglio dei cittadini padani e italiani che sono contro la contaminazione delle razze. L'Italia intera nell'anno della storica tripletta dell'Inter si è scatenata al grido di "non c'era nemmeno un italiano in campo" ... si però i giocatori stranieri dell'inter parlavano l'italiano meglio del suo unico giocatore italiano (Materazzi) e di più della metà dei nostri tesserati italiani di serie A; Mourinho primo su tutti.
Questa premessa cosa centra con i giochi?

Centra perché oggi vorrei parlare di un gioco meraviglioso che non si poneva il grande obiettivo di presentare clichè di nuclei famigliari né di proiettare le bambine nel ruolo di mamme, ma semplicemente aiutava i ragazzini ad imparare, giocando, questa nostra lingua meravigliosa.
Nel 1979 la Clementoni, ave a questa industria per tutto quello che ha fatto a scopo educativo, produsse questo "Grillo Parlante" che dal 1984 venne diffuso in Italia.
Il gioco si concretizzava grazie alla sintesi vocale, inserita all'interno del congegno, che permetteva al bambino di sentire pronunciate le lettere che andava a premere.
Il gioco aveva diverse chiavi di sviluppo, si poteva scrivere una parola e mandarla in repeat, piuttosto che sottoporsi ad un indovinello, si poteva premere il tasto aiuto durante il gioco oppure scegliere il tasto RIPETI ed il grillo faceva ripetere al ragazzino una sequenza di parole. Alla fine si poteva selezionare il tasto CONTROLLO per richiedere al grillo se la parola era stata digitata correttamente.
Ecco, quando ci si lamenta dei nuovi giochi, ci si dovrebbe lamentare del fatto che non ne esistono più come questo, che se ne esistono di simili vanno fuori produzione dopo pochi mesi perché nessuno li compra!

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